mercoledì 15 novembre 2023

SOCIAL MEDIA | Volevo essere Chiara Ferragni


«Se l’ha fatto lei posso farlo anch’io». Alzi la mano chi non ha mai pronunciato – o sentito pronunciare – questa frase.
I social hanno rivoluzionato il modo di raccontare e raccontarsi online battendo, per praticità e immediatezza, molte delle piattaforme web nate a questo scopo (quelle destinate alla creazione di blog, tanto per cominciare).

Del resto, basta poco: uno smartphone connesso a internet e via! Tutte star improvvisate nella magica rete delle opportunità, dove il Paese delle Meraviglie e dei Balocchi si fondono e danno vita a una dimensione esclusiva. Virtuale e poco virtuosa, forse, ma in cui i più aspirano a entrare.

È la guerra dei like sul fronte della celebrità all'apparenza aperta a chiunque, dove tutti sfoderano le proprie armi per essere notati, senza notare a loro volta. 
Un collage di giovanissime perennemente imbronciate, filtrate all’ennesima potenza che sfilano per le vie cittadine in pose prese a prestito alle dive del cinema. Mancate stelle hollywoodiane alle quali non sfugge un difetto in chi sulle passerelle più “in” ci ha sfilato per davvero… ma guai a evidenziare i loro, di difetti! Farebbero apparire un nuovo girone dell’Inferno.

Il nocciolo della questione non è quello di arrivare ad accendere un mutuo per potersi permettere una bottiglietta d’acqua (ve lo ricordate il polverone mediatico per l'acqua minerale "della Ferragni"?), bensì quello di criticare. Non importa chi: purché abbia raggiunto delle vette inaccessibili ai comuni mortali.
 

Siamo increduli di fronte ai tagli sulle tele di Lucio Fontana non per l’innovazione artistica, ma perché qualcuno ha anticipato un pensiero che prima o poi sarebbe venuto a noi. Del resto, viviamo nell’era del digitale, baby, è easy!

Dimostrare anche le nostre di capacità, agli altri prima che a noi stessi, è quasi diventato un imperativo categorico. Condividere le nostre opinioni su questo e quel prodotto, sull'ultimo film nelle sale o sulla nuova serie tv in uscita su Netflix, ci fa sentire parte di qualcosa, oltre che pronti a influenzare il globo con lo stesso virus che per primo ha contagiato noi.

Chiara Ferragni e i suoi post, Christo e la sua passerella, Rupi Kaur e le sue poesie, sono solo arrivati nel posto giusto con l’idea giusta. Siamo noi ad avere sbagliato il momento.

4 commenti:

  1. Sono totalmente d'accordo! Tutti critichiamo, ma alla fin fine c'è un pizzico di invidia in tutti noi! Non c'è niente da fare!

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  2. Io mi crepo d'invidia: leggo poesie degli altri e mi chiedo perché le mie non siano in testa alle classifiche, scrivo recensioni spaziali e non mi capacito che nessuno capisca di cinema, scrivo post geniali e mi lamento per i pochi commenti, lavo i piatti da dio e poi mia moglie mi trova sempre la macchietta sfuggita.. vita infernale ragazzi.. altro che Ferragnez!!

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