giovedì 19 ottobre 2023

INTERVISTA | Nella Segale con la scrittrice Silvia Pillin

Amici Prenditori,
sono davvero contenta di ospitare nel blog Silvia Pillin, autrice di romanzi per un pubblico molto giovane (e non solo) come L'inventario delle mie stranezze (Einaudi Ragazzi, 2021) e Maschiaccio e femminuccia (Edizioni EL, 2020).
Più volte ospite a Raicultura per parlare dei suoi libri, Silvia è una bravissima editor di narrativa per ragazzi e, da podista, ha di recente scritto un romanzo con protagonista Kathrine Switzer, la prima maratoneta. Il titolo del romanzo è UN MIGLIO AL GIORNO (Mimebù, 2023) e ce lo racconta lei stessa in questa intervista.
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Benvenuta nella Segale insieme a me e ai lettori del blog, Silvia! Ti va di raccontarci cosa fai nella vita oltre a scrivere belle storie?

Quando svesto i panni della editor freelance leggo, corro, sforno dolcini (che adoro mangiare), ascolto podcast e audiolibri.

Protagonista del tuo ultimo romanzo UN MIGLIO AL GIORNO è la maratoneta Kathrine Switzer che, nell’America degli anni Sessanta, si scontra con un forte pregiudizio: la corsa era uno sport esclusivamente maschile. Tant’è che alle donne non era permesso partecipare a gare e competizioni. Com’è nata l’idea del romanzo e cosa ti ha affascinato di più della figura di Kathrine Switzer?

Sono entrata in contatto con la storia di Kathrine Switzer a gennaio 2021, leggendo una sua intervista. Quelle parole avevano una forza e un’energia che mi hanno conquistata da subito e mi hanno spinta ad approfondire. Quando ho ascoltato in un podcast la voce di Kathrine che raccontava la sua storia in prima persona mi sono commossa (in realtà ho pianto senza ritegno). In quel momento ho capito che lì c’era qualcosa che mi parlava, mi interessava e valeva la pena esplorare con le parole.

La corsa svolge un ruolo centrale nel romanzo. Come hai descritto il rapporto di Kathrine con questo sport e in che modo influisce sulla sua lotta contro i pregiudizi?

La corsa è una magia cui Kathrine non accetta di rinunciare, una volta scoperta. È qualcosa che la fa stare bene, la rende più forte e più sicura di sé e non permette a nessuno di impedirle di avere accesso a questo strumento. Per lei diventa inevitabile correre nonostante tutto, rinunciare alla corsa sarebbe rinunciare a esistere, a respirare.

Trovi ci siano delle differenze tra le sfide che le donne affrontavano nell'America degli anni Sessanta e quelle che ancora oggi si fronteggiano?

Come donne siamo di fronte a sfide diverse, abbiamo sicuramente conquistato nuovi spazi di libertà ma dobbiamo continuare a difenderli strenuamente, perché molti diritti che consideravamo acquisiti vengono pian piano erosi in modi subdoli, penso per esempio ai medici obiettori che di fatto impediscono di esercitare il diritto all’aborto. Rispetto al lavoro penso al gender pay gap, al fatto che le donne guadagnano meno degli uomini, a parità di competenze, per cui all’occorrenza il loro stipendio diventa sempre quello sacrificabile nel bilancio familiare, penso alla mancanza di asili che di fatto impedisce alle donne il rientro a lavoro. Ci sono ancora molti diritti da conquistare e quelli conquistati possono essere esercitati solo parzialmente.

Tu in tre pregi e tre difetti.

Curiosa, affidabile, determinata. Pessimista, intransigente, impaziente.

Qui nella Segale puoi esprimerti in piena libertà. Confessa: ti piace di più prenderti cura delle tue parole come autrice o delle parole altrui come editor?


È molto difficile e faticoso prendersi cura delle parole degli altri, ci viene concesso il privilegio di entrare in un mondo altro; farlo con rispetto richiede tantissima professionalità ed empatia. Preferisco di gran lunga prendermi cura delle mie parole, lì sono a casa e mi muovo con molta più naturalezza: posso stare in pigiama, sbriciolare sul divano, e anche se rompo un bicchiere non succede niente. Le parole e storie degli altri sono cristallerie in cui ho sempre paura di fare danni.

Se fossi un dipinto, quale saresti? Se ti va, di’ anche il motivo, sono una persona molto curiosa (e lo sono anche i lettori del blog).


Non è un dipinto ma una litografia, spero valga lo stesso. Sono sicuramente Relatività di Escher, sono una che non si orienta neanche nella sua esistenza, vivo in me stessa e nel mondo un perenne senso di spaesamento, che è quello che si prova guardando tutte quelle scale che salgono e scendono contemporaneamente.

Puoi condividere dettagli sui tuoi prossimi progetti o libri in lavorazione?

Sono appena usciti, a un mese di distanza l’uno dall’altro, Un miglio al giorno e la raccolta di racconti per bambini Emozionauti, due libri che in modi diversi mi hanno succhiato la vita intera. Adesso sto cercando di rimettere insieme le energie e capire cosa fare. Non ho nessun contratto firmato, diversi progetti in cerca di editore, una manciata di storie abbandonate che dovrei riprendere. Vediamo che succede...

Grazie di cuore per essere passata nella Segale, Silvia! C’è un’ultima cosa che vorresti aggiungere? Quello che ti pare.


Grazie per l’ospitalità e grazie ai lettori della Segale se vorranno dare fiducia a uno dei miei romanzi.


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