lunedì 9 ottobre 2017

LE STANZE BUIE - Francesca Diotallevi

LE STANZE BUIE - Francesca Diotallevi - Mursia
pp. 390 - € 22,00

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La mente, ora l'ho capito, è destinata a dimenticare. A lasciare andare.
Non il cuore. Ciò che esso ricorda, non può essere cancellato. E, come un grande illuso, esso rifiuta l'abitudine, l'assuefazione alla mancanza di ciò che non può smettere di desiderare.

Pur essendo il romanzo d'esordio di Francesca Diotallevi, leggo LE STANZE BUIE solo ora, a distanza di poco più di un anno dall'uscita del terzo romanzo dell'autrice, DENTRO SOFFIA IL VENTO (Neri Pozza).
A leggere questo romanzo si fa fatica a credere di trovarsi di fronte a un'opera prima. Francesca Diotallevi mi aveva già convinto per padronanza della lingua e capacità di costruire una trama solida con Dentro soffia il vento, ma qui mi ha lasciata di stucco.

Vittorio Fubini, protagonista di questo romanzo, è il classico maggiordomo all'inglese, puntuale e preciso, silenzioso e fedele in tutto e per tutto agli ordini che gli impartisce il padrone di casa, il conte Amedeo Flores.
Giunto a Neive per prendere il posto del defunto zio Alfredo Musso, maggiordomo come lui, Fubini non viene di certo accolto "con i guanti" dal resto della servitù. Qualcuno lo vede con sospetto, qualcun altro, invidioso, ne percepisce la presenza come fosse una minaccia.
Fubini sente che non potrà mai chiamare quel posto "casa", ma accetta stoicamente e con professionalità il compito che gli è stato affidato.

Questo almeno fino a quando non approfondisce la conoscenza della moglie del conte, Lucilla Flores, una donna sola che ha perso la propria battaglia tanto tempo fa e trova nel nuovo maggiordomo un confidente.
Quando l'amicizia tra i due rischia di trasformarsi in qualcosa di intimo e irreversibile, i fantasmi del passato cominciano a infestare le stanze di villa Flores. Penetrano tra le crepe delle pareti nel totale silenzio ed esplodono in lampi di luce abbagliante, rivelando un epilogo che ricongiunge il tempo che è stato con il presente.

Ed è al padrone di casa che viene affidato il compito di custodire i segreti inconfessabili celati da anni tra i muri della villa.
All'apparenza solido e duro come la roccia, Amedeo è tormentato fin dentro le viscere dallo spettro dei suoi incubi. Vittima e carnefice del proprio crimine, realizza - senza controllarlo veramente - il disegno di un destino beffardo, spietato, che gioca a dadi con le esistenze di chi gli vive accanto e con lui stesso.

La Diotallevi tesse una trama sottile, precisa, attenta ai dettagli. Introduce il lettore nelle zone d'ombra dell'essere umano, in quei cassetti sigillati, polverosi e scorticati. Nelle sue stanze buie.
Incalzante da togliere il respiro, è una storia che fa perdere il sonno, almeno fino a quando non si arriva all'ultima pagina.


2 commenti:

  1. Ho sentito parlare molto di questo libro e sono davvero curiosa di leggerlo!

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    1. Mi sono convinta a comprarlo leggendo le recensioni dei vari blogger, infatti. Tra l'altro fino all'anno scorso non era nemmeno reperibile, ho dovuto aspettare che Mursia si decidesse a fare uscire la terza edizione.

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