lunedì 27 febbraio 2017

DENTRO SOFFIA IL VENTO - Francesca Diotallevi

Ho letto l'ultimo romanzo di Francesca Diotallevi senza conoscere niente dell'autrice. L'avevo sentita nominare qua e là in rete, soprattutto da parte di blogger di fiducia che hanno apprezzato LE STANZE BUIE (Mursia, 2013), ma non mi ero mai approcciata ai suoi romanzi fino all'anno scorso, quando è stato pubblicato DENTRO SOFFIA IL VENTO.
Ad attirare la mia attenzione è stato il fatto che con questo romanzo l'autrice ha vinto la sezione giovani del premio Neri Pozza, uno dei pochi concorsi letterari di qualità che abbiamo in Italia. Incuriosita, ho tenuto d'occhio le varie recensioni e mi sono decisa a comprarlo.
Ne sono rimasta sorprendentemente affascinata e oggi ve lo consiglio con una recensione.

DENTRO SOFFIA IL VENTO
Francesca Diotallevi
Neri Pozza, 2016
pp. 222 - € 16,00

Non siamo soli in questa vita. Siamo sempre parte di qualcosa, ed è quel qualcosa che spesso ci salva, anche da noi stessi.
DENTRO SOFFIA IL VENTO, della giovane autrice milanese Francesca Diotallevi, è il romanzo vincitore della seconda edizione del Premio Neri Pozza per la Sezione Giovani. 
La storia è ambientata a Saint Rhémy, uno sputo di comune della Valle d’Aosta, dove si incrociano le vite di Fiamma, Yann e don Agape. Tre personaggi complementari, indispensabili l’uno all’altro, seppure nella loro diversità.

Yann è il fratello maggiore di Raphael, caduto in guerra mentre rincorreva il sogno di una vita lontano dal piccolo borgo. Arcigno e scostante, Yann convive con un senso di colpa che giorno dopo giorno gli dilania l’anima. Sospeso tra un passato che non tornerà e un futuro di cui poco gli importa, sopravvive alimentandosi del ricordo del fratello defunto, senza uno scopo, quasi fosse un meccanismo rotto
Nemmeno le prediche di don Agape sembrano essere sufficienti a richiamarlo alla vita. Sarà perché il nuovo parroco di Saint Rhémy è incerto nel suo incedere verso una comunità che egli stesso considera stagnata, ancora così chiusa nella bolla della superstizione popolare. Giovane e impacciato, don Agape convive con il dubbio. La sua è la storia di un uomo che, nonostante l’abito talare, è ancora alla ricerca della verità, di Dio stesso.
 
La scintilla che illumina le tenebre è Fiamma, vera protagonista del romanzo. Lei è la strega, la reietta che ha smarrito la strada, quella allontanata pubblicamente da tutti, ma verso cui tutti tendono in caso di bisogno, al calar della sera
Esperta di erbe e infusi, Fiamma prepara decotti per ogni malanno fisico, un’arte che le ha tramandato sua madre sin dalla tenera età. Colpevole di esistere, vive in un vecchio capanno in mezzo al bosco, poco lontano dal borgo di Saint Rhémy, dove da bambina ha conosciuto Raphael diventandone amica.

È Fiamma il ponte tra lo spettro di Raphael e Yann, tra gli abitanti di Saint Rhémy e don Agape il quale da lei imparerà che Dio è ovunque, anche nei dettagli
Il romanzo è intriso di quel realismo magico che tanto affascina i lettori di Marquez o della Allende. C’è qui la capacità di una giovane autrice di tracciare i confini tra razionalità e mondo degli spiriti, intrecciando con maestria i destini dei singoli personaggi.

C’è poi la montagna, rifugio dalle pene del mondo e al contempo traditrice. Ci sono gli zingari stagnini, scopritori e conoscitori di vita. C’è il fuoco che infiamma le notti insonni e c’è la neve, assassina glaciale e spietata. E c’è l’amore, nelle sue sfumature di eros, amicizia e carità.

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