domenica 17 febbraio 2013

Dalla Libreria Adult: recensione I RICORDI DELLA CASA SUL LAGO di Rosie Thomas (LeggerEditore)

Rosie Thomas
I RICORDI DELLA CASA SUL LAGO
LeggerEditore
pp. 528 - € 14,00
Pubblicazione 2012
Tipologia: romanzo
Genere: narrativa


Un segreto di famiglia nascosto fra le pieghe di uno scialle di ineffabile bellezza. Una foto ingiallita dal tempo che ritrae quattro donne e le unisce con un filo invisibile. Un viaggio che cambierà la vita di Mair per sempre. Il richiamo di una terra lontana, e nulla sarà più come prima. Al di là dell’oceano, in uno spazio in cui i confini del tempo si perdono, c’è la valle del Kashmir, con i suoi volti e i suoi colori, le sue storie e la speranza di una nuova vita. Per scoprire la verità, Mair dovrà tessere i fili di una storia troppo a lungo taciuta, facendone riaffiorare il finale perduto. Un romanzo che intreccia due generazioni di donne, superando i limiti dello spazio e del tempo, per restituire al lettore un affresco esotico, avventuroso e indimenticabile di una terra magica.

RECENSIONE
di FiloChan


In seguito alla morte di suo padre, Mair Ellis ritrova nella vecchia casa dei suoi genitori un bellissimo scialle kashmiro appartenuto a sua nonna, Nerys Watkins, la quale aveva vissuto alcuni anni della sua vita in India per restare accanto a suo marito Evan, missionario cristiano presbiteriano.
Mair, quasi trentenne, disoccupata e nubile, decide di intraprendere un viaggio in India per ricostruire la storia dello scialle e per avere informazioni sulla nonna che non ha mai conosciuto, portando con sé solo tre indizi: una foto ingiallita che ritrae sua nonna con altre due donne sulla veranda di una casa sul lago, una ciocca di capelli scuri dai riflessi ramati e il vecchio scialle.
Durante le indagini di Mair veniamo a conoscenza di nuove informazioni su Nerys, finché la narrazione non verte interamente sulla vita della giovane moglie del missionario.
La trama prosegue alternando il racconto di Mair con quello di Nerys, intrecciando la vita delle due donne come se avessero un unico destino da compiere nella magica India, sebbene in due periodi storici completamente diversi.

Leggendo la quarta di copertina immaginavo che nel romanzo ci fosse un po' più di metodo investigativo per scavare nel passato e risolvere i misteri relativi allo scialle, invece tutto ci viene raccontato dall'inizio, a partire dall'arrivo di Nerys in Kashmir.
Qui Nerys incontra le coprotagoniste della storia: Myrtle McMinn, esuberante  moglie di un ingegnere ferroviario, dedita all'alcol e al tabacco, e Caroline Bowen, timida e umile moglie di un ufficiale dell'esercito, che non riceve le dovute attenzioni dal marito.
Tra le tre donne si instaurerà un rapporto di profonda amicizia, che garantirà loro protezione e affetto durante la lontananza dei rispettivi coniugi, chiamati a combattere per le truppe inglesi durante la seconda guerra mondiale o in missione per conto di Dio.
In questo romanzo si può comprendere la guerra dal punto di vista delle donne: donne che si fanno forza nascondendo la preoccupazione e l'ansia per i propri mariti impegnati al fronte, che si domandano se il proprio matrimonio è felice e che, nell'attesa di una risposta, si concedono attimi di romanticismo e passione con altri affascinanti uomini.

Nonostante ci siano numerose basi per costruire delle vere storie d'amore (matrimoni, tradimenti, figli illegittimi, eccetera), l'autrice si limita a narrare i fatti, senza dar troppo peso ai sentimenti e alle sensazioni delle protagoniste. Trovo che questo sia un peccato perché, nonostante la bellezza e la profondità della trama, è difficile sentirsi coinvolti nella narrazione o provare alcun tipo di emozione.
Oltre alla narrazione piuttosto piatta, la trama è molto statica e mancano quasi totalmente i colpi di scena.
Il linguaggio è piuttosto complesso e, sebbene conferisca al romanzo un certo stile, non rende più facile la lettura.
La parte geografica e storica è molto curata e ben riuscita è la contrapposizione tra l'India degli anni '40, divisa tra il lusso dei coloni inglesi e la miseria dei tessitori kashmiri, e l'India di oggi, alle prese con le lotte tra le varie fazioni religiose.

Nel complesso, la trama del romanzo è molto bella e merita di essere conosciuta, ma il metodo narrativo, eccessivamente distaccato, non riesce a renderla pienamente apprezzabile.
Consiglierei questo libro perlopiù a un pubblico femminile adulto, ma soprattutto a chi non si lascia scoraggiare da una lettura poco emozionante o quasi noiosa.
Inoltre lo consiglio a tutti coloro che, come me, subiscono il fascino dell'India.
 
Valutazione 3 stelle: consigliato agli amanti del genere

Rosie Thomas è un'autrice best seller nel Regno Unito e in diversi Paesi europei. La sua grande passione per i viaggi e le escursioni l'ha portata a scalare le Alpi e l'Himalaya, a trascorrere un periodo in una stazione di ricerca in Antartide e a percorrere l'antichissima Via della seta. Attualmente vive a Londra. 






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