Philippe Georget
D'ESTATE I GATTI SI ANNOIANO
Edizioni E/O
pp. 416 - 15,00
Pubblicazione 27 giugno 2012
Tipologia: romanzo
Genere: giallo, noir
È estate, fa caldo, i turisti sono arrivati e, al commissariato di
Perpignan, Sebag e Molina, poliziotti disillusi divorati dalla routine,
si occupano dei casi in corso senza grande entusiasmo. Ma all'improvviso
una giovane olandese viene brutalmente ammazzata su una spiaggia ad
Argelès e un'altra sparisce tra le viuzze della città senza lasciar
traccia. Serial killer o no, la stampa si scatena in un batter d'occhio!
Ritrovatosi suo malgrado al centro di un gioco diabolico, Sebag, alla
mercé di uno psicopatico, metterà da parte preoccupazioni, problemi di
cuore e interrogativi esistenziali per salvare ciò che ancora può essere
salvato. «Aspetta senza gioia, pazienta e si abbandona. La casa di
pietra diverrà la sua tomba. Chi fa cosa, chi acchiappa chi? Chi è il
gatto e chi il topo?».
RECENSIONE
di FiloChan
Nel sud della Francia arriva l'estate e i
turisti si riversano sulle spiagge assolate per godersi le vacanze in tranquillità, ignari del pericolo in agguato.
Una
giovane turista olandese viene brutalmente assassinata in un campeggio ad Argelès; a Perpignan una sua connazionale scompare misteriosamente e un'altra
ancora viene aggredita.
Apparentemente
ci troviamo di fronte a un crimine
seriale che vede come vittime
giovani ragazze olandesi.
Solo procedendo
con le indagini, vedremo la vicenda trasformarsi in un folle gioco architettato
da un criminale psicopatico che,
dopo aver abusato della vita di diverse persone, si cimenta in una caccia al tesoro, fornendo alla polizia
indizi e indovinelli per farsi
acciuffare.
Toccherà
a Gilles
Sebag, ispettore al
commissariato di Perpignan, gareggiare contro lo squilibrato, in una corsa contro il tempo per salvare la
vita della giovane scomparsa.
“D'estate i gatti si annoiano” è un giallo dalla
trama ben strutturata. Anche se il protagonista è un detective, in brevi
capitoli si ritrova l'elemento noir,
che ci permette di vivere la storia dal punto di vista del criminale.
I
personaggi sono molto simpatici, Sebag e i suoi colleghi hanno tratti molto
umani che li dipingono sia come coraggiosi
e perspicaci poliziotti, che come uomini in preda alle proprie debolezze e paure.
Nel
romanzo ho trovato delle belle e
profonde riflessioni su alcuni aspetti della vita, in particolare sui rapporti familiari e sul comportamento
da intraprendere nel caso di un eventuale tradimento da parte del coniuge.
Tutte
le riflessioni, sia relative alla vita familiare di Sebag che allo svolgimento
del caso, sono raccontate con un linguaggio
molto semplice e diretto, cosa che rende la narrazione piuttosto scorrevole.
Un
altro punto a favore del romanzo è l'ambientazione:
l'autore descrive con passione i paesaggi
collinari dei Pirenei orientali, rendendo la descrizione più vivida,
mostrandoci le peculiari abitudini
culinarie dei personaggi e mescolando nei dialoghi alcune frasi in catalano.
L'unica
pecca è che, a mio avviso, gli enigmi proposti dal criminale alla polizia,
durante il macabro gioco del gatto e del topo, abbiano una risoluzione piuttosto semplice, che non richiede molta intuizione
da parte del lettore.
Per
questo motivo consiglierei questo romanzo soprattutto a chi si è affacciato da
breve tempo nel mondo del giallo, poiché i lettori appassionati del genere
potrebbero restare lievemente insoddisfatti.
In ogni
caso, grazie al perfetto stile narrativo
e agli interessanti contenuti della
trama, resta una lettura piacevole per tutti.
Valutazione 4 stelle: un bel libro
Philippe Georget nasce a Épinay-sur-Seine nel 1963. Dopo una laurea in
Storia, decide di dedicarsi al giornalismo dapprima in radio e poi in
televisione per France-3. Appassionato viaggiatore, nel 2001 con la
moglie e i tre figli fa il giro del Mediterraneo in camper. Vive a
Perpignan. Con L'éte tous le chats s'ennuient, suo romanzo d'esordio, ha
vinto nel 2011 il Prix SNCF du Polar e il Prix du Premier Roman
Policier de la ville de Lens.
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