lunedì 22 maggio 2023

RECENSIONE | "La scrittrice senza tempo" di Monica Brizzi

In collaborazione con More Stories
Questa è una storia che esplora temi come l'amore, la ricerca di sé stessi e la necessità di trovare un luogo che possa essere chiamato casa. Differisce dai classici contemporary romance per forma e contenuto e lo consiglio agli appassionati del genere che cercano una lettura diversa dal solito.

LA SCRITTRICE SENZA TEMPO

Monica Brizzi

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Bianca Maffi è un’affermata scrittrice con un insolito vezzo: quello di trasferirsi in una città sconosciuta ogni volta che deve iniziare un nuovo libro. Bianca si porta dentro l’incapacità di restare sin da quando era bambina e, con i suoi genitori e la sorella Carolina, continuava a spostarsi da un paese all’altro. Niente sembra riuscire a trattenerla, eppure qualcosa, anzi, qualcuno, continua a richiamarla in un luogo particolare dove la sua vita ha preso senso, lo ha cambiato, stravolto, e niente è più stato lo stesso.

La ragione di tutto si chiama Ian, un ragazzo conosciuto in Portogallo, l’amore che non si può dimenticare.

La vita, i caratteri, e soprattutto l’incapacità di mettere un punto, un’ancora da qualche parte, li hanno fatti allontanare, ma Ian e Bianca sono come calamite che continuano a cercarsi, tentando di risolvere il rompicapo che li ha fatti allontanare.

Grazie al curioso condominio dove andrà a vivere, ad amici che non si aspettava di trovare e a ricordi che porta sempre con sé nascosti in scatole di latta, il futuro di Bianca sembra riprendere un avvio. Ma prima tutti i tasselli del puzzle dovranno ricomporsi e tornare al loro posto. Perché nulla potrà davvero avere un senso senza di lui: Ian.


La mia recensione


La scrittrice Bianca Maffi sente la necessità di cambiare città ogni volta che sta per iniziare la stesura di un nuovo romanzo. Un modo tutto suo per trovare l’ispirazione e immergersi in un ambiente che stimoli la sua creatività.
L’incapacità di stabilirsi in uno stesso posto, di mettere radici, è una caratteristica che Bianca porta con sé da bambina, da quando era costretta a spostarsi con i genitori e la sorella da un Paese all'altro. Questo stile di vita nomade ha lasciato un'impronta indelebile nella vita di Bianca, costantemente in cerca di qualcosa che non riesce a trovare.

Nonostante il gene dell’irrequietezza, Bianca sente il richiamo di un luogo in particolare, il Portogallo, dove ha conosciuto l’amore della sua vita: Ian.
La relazione tra Bianca e Ian è altalenante e turbolenta, in quanto segnata da separazioni e riavvicinamenti, eppure Bianca non riesce a dimenticarlo e a voltare pagina.
Il loro è un rapporto ballerino e la protagonista si ritrova di continuo a dover prendere decisioni difficili sulla loro relazione, dovendo scegliere se restare con lui o lasciarlo definitivamente.

Il condominio dove Bianca va a vivere, l’incontro con nuovi amici e i ricordi che porta sempre con sé nascosti in scatole di latta, sono tutti elementi che la aiuteranno a rimettere in ordine i pezzi del puzzle e a ritrovare la sua strada.
Nel corso del romanzo, attraverso salti temporali tra presente e passato, l'autrice ci fa conoscere meglio i personaggi e le loro storie, facendo emergere le ragioni delle loro scelte e dei loro comportamenti.

I viaggi di Bianca rappresentano un tema centrale del romanzo, e possono considerarsi una metafora della ricerca costante di sé. Non a caso, durante il corso della storia, il suo personaggio impara a conoscersi e a trovare la forza di prendere importanti decisioni per la sua vita.
La scrittura della Brizzi è fluida e immediata e riesce a trasmettere con maestria l'incertezza e l'angoscia della protagonista.
Quella di Bianca e Ian è una storia di speranza e di coraggio, che lascia al lettore un messaggio di positività e di fiducia nella vita.

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