lunedì 25 settembre 2017

L'ELEGANZA DEL RICCIO - Muriel Barbery

Ho letto questo romanzo qualche annetto fa, su consiglio della mia amica Anna Filomena.
Devo dire che è stata una sorpresa, in tutta sincerità non volevo nemmeno iniziarlo, ma mi sono fidata della mia amica, lettrice come me.
Mentre frequentavo il Master alla Scuola Palomar, mi è capitato di parlare a Giulia Belloni di questa perla narrativa e lei mi ha subito domandato: "Ma, Grazia, non hai visto il film?". Non lo avevo visto.
Oggi posso dire che libro e film sono due piccole perle. L'uno della cinematografia, l'altro dell'editoria contemporanea. Prendetevi del tempo per riscoprire una storia che parla all'anima, ne abbiamo tutti un po' bisogno.

L'ELEGANZA DEL RICCIO
Muriel Barbery
e/o, 2007
pp. 384 - € 18,00

💗💗💗💗

La gente crede di inseguire le stelle e finisce come un pesce rosso in una boccia. Mi chiedo se non sarebbe più semplice insegnare fin da subito ai bambini che la vita è assurda. […] farebbe guadagnare un bel po’ di tempo all’adulto.

In un moderno palazzo abitato dall’alta borghesia francese, s’intrecciano le vite di Renée, portinaia del numero 7 di rue de Grenelle e Paloma, figlia dodicenne di un ricco deputato. Sono entrambe le protagoniste a raccontare, in prima persona, la loro storia, scandita dalle vicende quotidiane di cui sono spettatrici, in un alternarsi di avvenimenti vissuti attraverso gli occhi di chi la vita non solo la osserva, ma la contempla.

Da un lato c’è Renée, all’apparenza burbera e sciamannata, come lo esige il copione della portinaia perfetta. Ma che, rinchiusa nel suo riccio, nasconde l’esistenza di colei che si allontana dal mondo ammirando l’arte, leggendo letteratura, ascoltando musica e coltivando un’insolita passione per la cultura giapponese
Dall’altro lato c’è Paloma, la ragazzina capace di spiazzare il lettore con riflessioni argute e attente. Paloma è una ragazzina che rifiuta i bassifondi mentali tipici della sua età, si chiude a riccio facendo incetta di manga e pianifica il proprio suicidio, da adempiersi al compimento del suo tredicesimo compleanno.

Le loro esistenze si scontreranno quando un nuovo inquilino, monsieur Ozu, entrerà come una folgore nelle loro vite. A quel punto, il segreto che si porta dentro Renée sarà smascherato e molto di ciò che veniva ignorato apparirà chiaro.

Tra una riflessione filosofica e l’altra, il romanzo si consuma tutto d’un fiato. 
Nonostante i contorni a volte troppo ridotti, la narrazione rimane buona dall’inizio alla fine, una sana introspezione sul mondo e su chi lo popola

Il libro ha ricevuto distinti riconoscimenti letterari, tra i quali il Premio Georges Brassens 2006, il Premio Rotary International e il Prix des Libraires assegnato dalle librerie francesi. Del romanzo è stata tratta una trasposizione cinematografica nel 2009, diretta da Mona Achache dal titolo Il Riccio con Josiane Balasko nel ruolo di Renée e la giovanissima Garance Le Guillermic, più che credibile in quello di Paloma. Pur essendo solo liberamente ispirata al romanzo, la pellicola rimane un piccolo gioiello del cinema francese.


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