venerdì 17 febbraio 2017

CON IL PASSARE DEL TEMPO - José Sanabria

Conosco persone che “Mah, io sono un lettore DOC, le parole prima di tutto”. Come a dire che le immagini non sono necessarie per raccontare una storia. Si sa, i “disegni” sono roba superata, ormai non siamo più dei bambini e nei libri per adulti non servono. Ne facciamo volentieri a meno perché possiamo contare sulla nostra immaginazione. Del resto, qualora ci fossero delle immagini, chi si soffermerebbe a guardarle? In corso di lettura, per giunta! 
Io appartengo all’altra categoria di persone: in un libro amo soffermarmi a osservare le immagini. Anche quando le parole scorrono in modo fluido, mi piace perdermi in queste descrizioni fatte di punti e linee, luci e ombre, sfumature e colori. Poco importa se a un certo punto mi tocca mettere in pausa il testo. A me interessa cogliere parti della storia con gli occhi dell’illustratore, che può coincidere o meno con l’autore. La sensazione è un po’ quella che provo al cinema, quando viene proiettata la trasposizione di un romanzo. “Ci sono delle differenze rispetto a quanto ho percepito?” mi ritrovo a chiedermi.

Sarà perché le immagini sono state il porto da cui è partita la nave che mi ha condotto nel mare sconfinato dei libri
. Come dimenticare i miei pomeriggi immersa nelle avventure di zio Paperone e Paperino o nelle indagini di Topolino e Basettoni? Per avvicinare un adulto di domani alla lettura, regalargli un fumetto e, ancor prima, un albo illustrato è forse uno dei metodi più funzionali allo scopo. Niente riuscirà a convincermi del contrario. 
Da un po' sto scoprendo le pubblicazioni della Kite edizioni. I loro titoli sono delle gemme preziose, perché cullano i piccoli lettori nella crescita, stimolandoli alla riflessione. I temi trattati sono numerosi e ben definiti, nel senso che si percepiscono a occhio, basta saper osservare le copertine.
Tra gli ultimi testi pubblicati spicca CON IL PASSARE DEL TEMPO di José Sanabria.
 
CON IL PASSARE DEL TEMPO
José Sanabria
Kite edizioni, 2016
pp. 44 - € 16,50
 
 

Nella sua breve favola l’illustratore colombiano paragona lo splendore di una nave e il prestigio di una famiglia. Tutte e due sfruttano male la propria fortuna. La nave, negli anni, viene sostituita da imbarcazioni più moderne; la nobile famiglia, dopo aver sperperato ogni bene, finisce in miseria. L’incontro delle loro sfortune si rivelerà determinante per la vita di entrambe
C’è una differenza molto marcata tra un romanzo e un racconto breve: quest’ultimo deve essere in grado di far arrivare un messaggio con poche parole. Il giusto dosaggio delle parole, la giusta scelta dei termini, ne condiziona la riuscita o meno. Negli illustrati, come in questo caso, il tutto deve essere condito da immagini nette, capaci cioè di arrivare al succo.

Con il Passare del Tempo centra l’obiettivo.
La favola di Sanabria porta il lettore a riflettere sulle tante possibilità che abbiamo di impiegare il tempo che passa. Come affermava il filosofo Søren Kierkegaard, noi siamo infiniti mondi, infinite possibilità. Nella vita siamo chiamati a scegliere e ogni scelta comporta la rinuncia a qualcos’altro. La nave ormai démodé e abbandonata, la famiglia che si dà al lusso sfrenato perdendo tutto, sono due dei tanti modi sbagliati che si hanno di sfruttare la propria fortuna. 
Quante volte ci capita di tornare indietro con la mente su un fatto e lagnarci: “Ah, se avessi agito diversamente!”
Ed è come se a questo punto di aprisse il concetto di deiezione di cui parlava Martin Heidegger, vale a dire quella caduta dell’uomo al livello fattuale, il suo esser gettato nel mondo, abbandonato.

Nulla tuttavia è davvero perduto. 
Il destino può riservarci sorprese inaspettate, dobbiamo solo avere il coraggio di svoltare l’angolo per accogliere quello che ci riserva. Come nel caso delle scelte sbagliate però, è necessario tenere a mente che niente ci tocca perché dovuto. Dipende sempre da noi il risollevarci dopo una caduta. 
Come la famiglia ormai nullatenente che, armata di pazienza e costanza, si è presa cura della nave alla deriva, di quel giocattolo vecchio e logoro che a un certo punto nessuno ha più voluto. E di nuovo torna la filosofia di Heidegger con il concetto di Cura: prendersi cura degli altri e delle cose sta alla base dell’esistenza umana, per un continuo progettare in avanti dell’uomo, un quotidiano rinnovare e reinventarsi.

 

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