venerdì 1 marzo 2013

Web (Rock) Tour #2 Tappa: INTERVISTA A MARCO GUADALUPI

a cura di MissMeiko

Ciao, amici del blog!

È con piacere che Young Adult lit partecipa al blog-tour dedicato al romanzo DARK ROCK CHRONICLES di Marco Guadalupi (Plesio Editore).

Circa un mesetto fa - se ricordate - ho recensito il romanzo DRC (link a questo indirizzo). Oggi, dopo la prima tappa di ieri su Fantasy Magazine, ospitiamo qui l'autore con un'intervista.

La trovate di seguito, insieme all'elenco completo delle prossime tappe.

Buona lettura e buon viaggio!

INTERVISTA A MARCO GUADALUPI



Ciao, Marco, benvenuto su Young Adult lit. Ti andrebbe di presentarti ai lettori del blog?

Ciao, grazie per l’ospitalità. Sono felice che Young Adult lit ospiti una data del Web (Rock) Tour. Ringrazio anche a nome dei ragazzi, i DRC.

Sono diventato autore pubblicando Dark Rock Chronicles, il mio primo romanzo, anche se non si tratta della mia prima pubblicazione ufficiale. Sono responsabile del reparto scrittura e comunicazione per Lunatica, fiera del Fantasy e, sempre per la fiera, mi occupo di scenografia. Continuo a collaborare con riviste tematiche e nel settore editoriale. Mi piacciono i videogames e da poco sono uscito dal tunnel di Magic: The Gathering.



Di sicuro te lo avranno domandato già in tanti, ma spiegheresti anche a noi di Young Adult lit come è nata l’idea per Dark Rock Chronicles?

Guardando un film sui KISS, intitolato Detroit Rock City. È del 1999, e racconta la storia di un gruppo di ragazzi che cerca in tutti i modi di raggiungere Detroit per assistere a un concerto. Mi piaceva l’idea del gruppo, della musica, l’universo adolescenziale e l’atmosfera anni Ottanta. Il titolo del romanzo è una citazione/riferimento al film. Ma l’influenza e l’elaborazione del progetto sono arrivate anche dai videogames, da fumetti, da altri libri e naturalmente da tanta musica.




Leggendo il romanzo si sente la tua passione per la musica. Ascolti musica anche mentre scrivi? Qual è il genere di musica che prediligi o comunque quali sono i tuoi artisti preferiti?

Sempre, non riesco a stare senza, anche quando sono in giro. Se dimentico a casa il lettore mp3 mi sento male davvero. È come se mi mancasse qualcosa. Mentre scrivo l’ascolto per estraniarmi; a volte la scelgo in base a quello che devo raccontare, altre volte preferisco playlist casuali. Ascolto di tutto, non solo rock. Adoro le colonne sonore. Non mi dispiace la classica. Comunque, in generale, ascolto veramente di tutto.



Suoni o avresti voluto suonare in una band? Se sì, dicci il nome del gruppo di cui fai o facevi parte e il tuo ruolo.

Quando ho un po’ di tempo strimpello le mie chitarre. Ho iniziato a suonare perché mi avevano chiesto di entrare a far parte di un gruppo, così ho imparato le basi della chitarra; era una cosa che avevo sempre desiderato fare. Il gruppo si chiamava Black Holes. Poi, come capita a tutte le grandi rock star e rockband, ci siamo sciolti.



Volendo immedesimarti in uno dei DRC, chi saresti? In parole povere, a quale membro dei DRC senti di assomigliare di più? Inutile scriverti che vogliamo sapere il perché.

Credo nessuno in particolare. Non ho mai pensato a me come uno dei componenti dei DRC. Non sono presenti note autobiografiche. Ci sarà evidentemente il mio pensiero, il mio spirito, il mio modo di vedere le cose, ma nulla di ricercato. Speculando un po’, probabilmente sarei una via di mezzo tra Duff, Matt e Charlotte.



Scrivere è un po’ come vivere una seconda vita attraverso le proprie storie; forse perché ogni autore fa fare ai propri personaggi ciò che lui stesso vorrebbe poter fare. Quanto, invece, c’è del tuo vissuto nel romanzo?

Riprendo il discorso di prima. Del mio vissuto in DRC non c’è nulla, nel senso che è tutto inventato. Il mio senso di appartenenza alla storia è più generico, astratto. Inoltre i personaggi sono degli stereotipi, così come specifica la scaletta a inizio libro. Ho giocato sui cliché per caratterizzare i protagonisti e ne è venuto fuori un bel gruppo. Ho scritto tante storie, racconti lunghi o brevi, ma i DRC sono i personaggi a cui sono più affezionato.



Tu in tre pregi e tre difetti.

Oddio. Preferirei definirmi in sei difetti e basta. Comunque ci provo. Pregi: fantasioso, creativo, duttile. Difetti: lunatico, pignolo, suscettibile, imbarazzante, irritabile, vanitoso… Oh, cavolo, mi è scappata la mano!



Cosa pensi degli e-book?

Sono un ottimo supporto alla carta. Un valido… supporto.



E dell’autopubblicazione?

Ne penso bene. È una gran cosa e offre ottime prospettive, ma ovviamente ha i suoi contro. Per il lettore medio è difficile scegliere tra un prodotto auto pubblicato valido e uno non valido. Quindi okay, c’è più scelta, ma al contempo più confusione. Sicuramente è un mezzo più utile allo scrittore, ma c’è da sgomitare parecchio.



Come sei approdato a Plesio editore?

Ne avevo sentito parlare bene e, tra la lista degli editori da contattare, ho inserito anche Plesio. Fino ad allora avevano pubblicato romanzi di genere fantasy classico. DRC non rientrava appieno nella linea editoriale Plesio, ma ho voluto lo stesso mandare la storia. Dopo un po’ ho ricevuto una mail di risposta ed eccomi qui. In un mondo editoriale sempre più intricato e ambiguo, sono rimasto sorpreso dalla loro professionalità.



C’è un qualche consiglio che ti sentiresti di dare a chi vorrebbe pubblicare un suo progetto?

Uno solo. Continuare a provarci. Essere determinati è l’unico modo per andare avanti.



Un’ultima domanda. Cosa vuol dire per Marco Guadalupi “scrivere”?

Un mezzo per esprimermi, soprattutto. Ma scrivo anche per schiarirmi le idee, capire alcune cose di me e di quello che ho intorno. Lo faccio quando ho qualcosa da raccontare, in caso contrario mi do ai videogames o alla lettura!

Noi ringraziamo l'autore per averci concesso questa bella intervista!

Voi, continuate a seguirlo, segnandovi le prossime tappe del tour:

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