Di: EVE ENSLER
Edizione: PIEMME (Collana SAGGISTICA)
Genere: SAGGIO
Anno: 2011
pp. 168
€ 15,00
Come dimenticare I monologhi della vagina di Eve Ensler. L’autrice cult, drammaturga leggendaria, poetessa, regista, veterana paladina dei diritti delle donne e fondatrice del V-day contro la violenza sulle donne, che con quest’opera di eccezionale eco riuscì a portarsi a casa nel 1997 il prestigioso Obie Award. Tradotta in ben 35 lingue diverse, I monologhi della vagina, diventati pièce teatrale emblematica, hanno calcato le scene di tutto il mondo nell’interpretazione di artiste straordinarie: da Susan Sarandon negli Usa alla nostrana Lella Costa.
Eve Ensler torna oggi con Io sono emozione. La vita segreta delle ragazze (edizione originaria Villard/Random House febbraio 2010). Un libro intenso, intelligente, pieno di passione, un vero inno alla femminilità fuori dagli stereotipi e dalle costrizioni sociali, culturali e religiose. Perché le ragazze “smettano di trattare il loro corpo come oggetto per piacere agli altri”.
Una ragazzina anoressica che in un blog racconta le sue privazioni. Un’africana costretta alla mutilazione dei genitali. Una 15enne bulgara ridotta in schiavitù dai trafficanti del sesso. Una cinese che lavora dodici ore al giorno in fabbrica per produrre Barbie. In una riuscita raccolta di monologhi, le voci di ragazzine di varie parti del mondo esprimono i propri timori, le speranze, raccontano le proprie esperienze, lamentano la propria solitudine, la mancanza di attenzione, i soprusi dei quali sono fatte oggetto, ma soprattutto chiedono di potersi esprimere liberamente, di poter essere donne, di poter sentire e manifestare sensazioni e sentimenti, rivendicando la propria natura di creature emotive.
DALLA QUARTA DI COPERTINA
Le ragazze capiscono tutto. È il loro modo speciale di essere nel mondo. Sanno tutto dell’amore, sanno consolare chi ne ha bisogno, hanno una spiccata intelligenza emotiva e affettiva, sanno anche quali colori vanno bene insieme, ma non per civetteria, solo per un innato senso del gusto. Spesso invece chi le guarda, chi vive con loro, sa poco, o quasi niente delle loro vite. I genitori, la società, la religione, vogliono etichettarle, manipolarle, impedir loro di esprimersi liberamente. Le pretendono belle, perfette, magre, obbedienti, sante. E non è difficile intuire quanto possa essere imprigionante la condizione di ragazza, ma anche come ne renda le menti più attive e sognatrici, più ironiche rispetto a quelle dei loro coetanei maschi, come ne alimenti la forza, la consapevolezza.
In queste pagine, adolescenti di ogni parte del mondo si esprimono, lamentano la solitudine, le imposizioni, i soprusi. Le ragazzine occidentali ossessionate dalla dieta e dal look, che fanno sesso senza sapere perché, le bambine segregate in casa, mutilate e picchiate in nome di un qualche Dio, le piccole operaie prigioniere nelle fabbriche raccontano tutte lo stesso grande vuoto che da sempre è stato modellato intorno a loro. Come un paese senza nome, agli altri incomprensibile, sconosciuto. E svelano che non c’è niente di più falso della convinzione generale che la vita di una ragazza sia ritmata esclusivamente da sequenze di fatti frivoli. Gli specchi davanti ai quali si pettinano, si truccano, si osservano con una smorfia poco convinta, al di là dell’aspetto, riflettono la densità di un animo femminile pronto a spiccare il volo, se solo avesse più spazio per muoversi, un angolo di cielo abbastanza grande da permettere alle sue ali di dispiegarsi.
L'AUTRICE
Clicca qui per leggere l'epilogo, che si presenta come un "Manifesto per giovani donne e ragazze".
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