Haruki Murakami
A SUD DEL CONFINE, A OVEST DEL SOLE
Einaudi
Kokkyō
no minami, taiyō no nishi
pp. 204 - € 20,00 (e-book € 9,99)
19 marzo 2013
Romanzo
Narrativa
Fino ad allora Hajime aveva vissuto in un universo abitato solo da lui:
figlio unico quando, nel Giappone degli anni Cinquanta, era rarissimo
non avere fratelli o sorelle, aveva fatto della propria eccezionalità
una fortezza in cui nascondersi, un modo per zittire quella sensazione
costante di non essere mai li dove si vorrebbe veramente. Invece un
giorno scopre che la solitudine è solo un'abitudine, non un destino: lo
capisce quando, a dodici anni, stringe la mano di Shimamoto, una
compagna di classe sola quanto lui, forse di più: a distinguerla non c'è
solo la condizione di figlia unica, ma anche il suo incedere
zoppicante, come se in quel passo faticoso e incerto ci fosse tutta la
sua difficoltà a essere una creatura di questo mondo. Quando capisci che
non sei destinato alla solitudine, che il tuo posto nel mondo è solo là
dove è lei, capisci anche un'altra cosa: che sei innamorato. Ma Hajime
se ne rende conto troppo tardi - è uno di quegli insegnamenti che si
imparano solo con l'esperienza - quando ormai la vita l'ha separato da
lei. Come il dolore di un arto fantasma, come una leggera zoppia
esistenziale, Hajime diventerà uomo e accumulerà amori, esperienze,
dolori, errori, ma sempre con la consapevolezza che la vita, la vita
vera, non è quella che sta dissipando, ma quell'altra, quella che
sarebbe potuta essere con Shimamoto, quella in un altrove indefinito, a
sud del confine, a ovest del sole. Una vita che forse, venticinque anni
dopo, quando lei riappare dal nulla, diventerà realtà.
RECENSIONE
di Nasten'ka
“La solitudine è solo
un’abitudine, non un destino”.
Un uomo diviso fra due donne. La
passione che prova per la prima è travolgente, totale ma – per motivi
indipendenti dal protagonista – la donna è sfuggente (non si tratta di amore
non corrisposto, sia ben chiaro) e, alla fine, ciò che resterà è un grande
vuoto, difficile – se non impossibile – da colmare. L’amore per la seconda è
più pacato, rappresenta la soluzione più semplice o quella più aderente alle
convenzioni sociali. Questa è la storia di due dei più famosi romanzi di
Murakami, il celeberrimo autore nipponico di Norwegian
Wood - Tokyo Blues e A sud del
confine, a ovest del sole, libro oggetto di questa recensione.
La grandezza del narratore sta
nel diverso sviluppo delle due vicende: Murakami è riuscito a scrivere due
storie simili ma non identiche. A noi lettori piace pensare che si tratti di
due romanzi autobiografici e non di semplici topoi. A sud del confine, a ovest del sole è sicuramente la prova più
matura.
Per rendere la storia ancora più
intimista il narratore è lo stesso protagonista, Hajime. Il libro inizia nel
Giappone degli anni '50: Hajime ha sempre avvertito come una colpa e
un’implicita accusa di debolezza il suo essere figlio unico. All’età di dodici anni
incontra Shimamoto, sua compagna di scuola, figlia unica anch’ella, ancora più
sola perché claudicante. Diventano amici inseparabili fino a quando Hajime si
trasferisce e, come succede spesso nella vita, si perdono di vista. Il
protagonista va avanti, fa le sue esperienze: alcune belle; molte, estremamente
dolorose e difficili, finché non ricompare Shimamoto. I due ricominceranno a
frequentarsi e capiranno di amarsi da sempre, ma ormai potrebbe essere troppo
tardi: Hajime ha una moglie che ama e due bambine, Shimamoto nasconde segreti
troppo grandi. Il loro amore potrebbe essere destinato a restare lì, a sud del
confine, a ovest del sole.
Vale la pena soffermarsi sul
titolo così poetico, vera e propria chiave d’accesso al rapporto fra Hajime e
Shimamoto. A sud del confine si riferisce a una canzone eseguita da Nat King
Cole: South of the Border, brano
importante per i due protagonisti (il vinile in copertina non è messo lì a
caso). Il sud del confine non è altro
che il Messico. I romanzi di Murakami sono zeppi di riferimenti alla cultura
occidentale, soprattutto a quella americana quindi, per comprendere il
riferimento, bisogna fare uno sforzo di immedesimazione. Cos’è il Messico per
un americano? La terra dei sogni e dell’estate eterna. E cosa rappresenta il
Messico per un fuggiasco? La terra della libertà, il posto dove potersi sentire
finalmente al sicuro. Hajime e Shimamoto sono in fuga dal mondo, in fuga verso
un posto lontano e inaccessibile agli altri, verso un tempo passato e ormai
irrecuperabile che appartenga solo a loro, verso un confine invalicabile che possa
isolarli. Ma, per quanto possano correre, il sud del confine è sempre più
lontano. Riusciranno a passare dall’altra parte e a restare finalmente soli?
A ovest del sole, invece, si
riferisce all’isteria siberiana, una malattia che colpirebbe i contadini
siberiani impegnati nei lavori dei campi durante la bella stagione. Di fronte a
loro niente, se non il sole a scandire i momenti della giornata: “giorno dopo giorno vedi sorgere il sole ad
est, attraversare la volta celeste e tramontare ad ovest e alla fine qualcosa
dentro di te si spezza e muore. Lasci a terra la zappa e cominci a camminare
con la mente svuotata da ogni pensiero verso ovest, a ovest del sole. Continui
a camminare per giorni, senza mangiare né bere, come un invasato. E un giorno
ti accasci al suolo e muori”. Quello che capita ad Hajime non è poi tanto
diverso: come sotto ipnosi, inizia a inseguire l’amore per Shimamoto. A volte
il conflitto interiore è dilaniante: Hajime ama follemente Shimamoto ma anche
sua moglie, Yukiko. Hajime tenta
disperatamente di resistere ma finirà con il diventare quasi un automa, uno
zombie incapace di opporre resistenza. Pian piano il protagonista viene
svuotato di tutto, cambia: non si tratta di morte fisica ma di morte dell’anima.
Pur trattandosi di un tipo di
letteratura diversa da quella di consumo, questo libro spiega bene l’enorme
successo dell’autore: il romanzo è scorrevole e appassionante, la prosa di
Murakami è semplice e raffinata. Personalmente non ho apprezzato il fatto che un
punto molto importante della vicenda sia lasciato in sospeso, costringendo il
lettore a fare supposizioni. So bene quanto i romanzi giapponesi siano spesso vaghi
e indefiniti, ma questo non è il caso di A
sud del confine, a ovest del sole. Mi è sembrata un scelta incoerente con
quella di scrivere un romanzo realista e, in alcuni tratti, occidentale. Ecco
un altro motivo del successo di Murakami, almeno per quanto riguarda i romanzi
realisti: la commistione fra Oriente e Occidente gli ha garantito non solo il
successo in patria ma anche all’estero.
Sappiate che questo romanzo è
capace di toccare i nervi scoperti del lettore. È mio dovere avvisarvi che
potreste ritrovarvi in una valle di lacrime. Se non avete mai letto nulla di
questo autore, vi consiglio di iniziare proprio da A sud del confine, a ovest del sole o, se siete masochisti e amate
soffrire tanto, da Norwegian Wood - Tokyo
Blues; lasciate momentaneamente da parte il Murakami più onirico e
surrealista, altrimenti rischierete di non apprezzare appieno questi due
romanzi.
A sud del confine, a ovest del sole è un vero e proprio tesoro. Quanto
ai diritti sulle opere di Murakami, sono passati dalla Feltrinelli a Einaudi. Gli
estimatori dell’autore hanno supplicato per anni lo storico editore torinese di
ristampare il romanzo e finalmente, ad aprile, chi è entrato in libreria ha
potuto trovarlo nel reparto novità. Ora che è di nuovo disponibile, non vorrete
davvero lasciarvelo sfuggire?
Valutazione 4 stelle e mezza: un buon libro. Consigliato!
Murakami Haruki è nato a Kyoto nel 1949 ed è cresciuto a Kobe. È
autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese
autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote, Salinger. Con La fine del mondo e il paese delle meraviglie Murakami ha vinto in Giappone il Premio Tanizaki. Einaudi ha pubblicato Dance Dance Dance, La ragazza dello Sputnik, Underground , Tutti i figli di Dio danzano, Norwegian Wood (Tokyo Blues), L'uccello che girava le Viti del Mondo, La fine del mondo e il paese delle meraviglie, Kafka sulla spiaggia, After Dark, L'elefante scomparso e altri racconti, L'arte di correre, Nel segno della pecora, I salici ciechi e la donna addormentata, 1Q84 (suddiviso in Libri 1 e 2, usciti insieme nel 2011, e Libro 3, uscito nel 2012) e A sud del confine, a ovest del sole.
Fra marzo e maggio del 2013 Einaudi ha pubblicato i dodici titoli della uniform edition nei Super ET, con le copertine di Noma Bar: L'arte di correre, L'elefante scomparso, L'uccello che girava le Viti del Mondo, Norwegian Wood, Dance Dance Dance, La ragazza dello Sputnik, Nel segno della pecora, Kafka sulla spiaggia, I salici ciechi e la donna addormentata, La fine del mondo e il paese delle meraviglie, Tutti i figli di Dio danzano e After Dark.
Fra marzo e maggio del 2013 Einaudi ha pubblicato i dodici titoli della uniform edition nei Super ET, con le copertine di Noma Bar: L'arte di correre, L'elefante scomparso, L'uccello che girava le Viti del Mondo, Norwegian Wood, Dance Dance Dance, La ragazza dello Sputnik, Nel segno della pecora, Kafka sulla spiaggia, I salici ciechi e la donna addormentata, La fine del mondo e il paese delle meraviglie, Tutti i figli di Dio danzano e After Dark.
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