Giuliano Pasini
VENTI CORPI NELLA NEVE
TimeCrime
pp. 336 - € 7,70
Pubblicazione 2011
Tipologia: romanzo
Genere: thriller, giallo, storico
Case Rosse, minuscolo borgo nell’Appennino
tosco-emiliano, ha un primato: è la sede del commissariato più piccolo
d’Italia, diretto da Roberto Serra – che viene da Roma ed è considerato
uno ed fòra – con l’aiuto dell’agente Manzini. Non succede mai nulla se
non qualche rissa tra ubriachi il sabato sera. Ma la notte del Capodanno
del 1995 una telefonata sveglia Manzini in piena notte. Ci sono tre
cadaveri al Prà grand, uccisi senza pietà. I due poliziotti accorrono
sul luogo del delitto e uno spettacolo raccapricciante si presenta ai
loro occhi: un uomo, una donna e una bambina sono stati colpiti a morte
da distanza ravvicinata con un fucile. È un’esecuzione, senza alcun
dubbio. Ma non ci sono schizzi di sangue intorno alle vittime e la loro
posizione non combacia con la traiettoria degli spari. A chi
appartengono questi corpi straziati che chiedono giustizia? Chi ha
violato la pace di quel piccolo paese perso tra le montagne, e per quale
motivo? E perché così tanta violenza da sorprendere anche un uomo come
Roberto Serra, abituato a omicidi ben più efferati? Per il commissario
comincerà un’indagine che lo porterà a rivivere il passato del luogo in
cui si è rifugiato, e ad affrontare i demoni che albergano nella sua
anima e nel suo cuore. Un romanzo che affonda le radici nelle pagine più
sanguinose della storia del Ventesimo secolo. Un nuovo autore italiano
che lancia la sfida ai maestri del thriller internazionale.
RECENSIONE
di FiloChan
La
mattina del capodanno del 1995
vengono ritrovati tre corpi al Prà Grand,
in località Case Rosse, un piccolo
borgo dell'appennino tosco-emiliano.
I
corpi appartengono a Sergio, Elisa e Benedetta Zanarini, due coniugi e la loro bambina di soli otto
anni. Gli Zanarini sono stati giustiziati
con un colpo di fucile alla nuca.
A
indagare sul caso saranno il commissario di Case Rosse Roberto Serra e l'agente Valerio
Manzini.
Nel
corso delle indagini si scopre che Sergio Zanarini è il figlio del terribile Boia dell'Appennino, Enrico Zanarini, comandante della SS italiana nel
territorio di Case Rosse durante il periodo
fascista.
Ciò
collega le indagini alla strage avvenuta
il primo gennaio del 1945 nello stesso luogo del ritrovamento dei cadaveri,
durante la quale venti persone – perlopiù partigiani - sono state fucilate nella neve per mano del Boia.
È, dunque, l'assassino
mosso dalla voglia di rendere giustizia ai martiri massacrati cinquant'anni
prima?
Su
queste basi si sviluppa la vicenda narrata in “Venti corpi nella neve”, romanzo
già vincitore di diversi premi letterari, che mixa giallo e storia in un avvincente susseguirsi di pagine.
Come
ogni detective che si rispetti, anche Roberto Serra ha una caratteristica
insolita: la Danza. Si tratta di una
sorta di potere paranormale
incontrollato, mediante il quale, durante degli strani attacchi epilettici, Roberto riesce ad “essere” altre persone, come se entrasse nel corpo di altri per vedere con i loro occhi e sentire i loro
pensieri.
Con
la Danza Roberto può vivere momenti del
presente o del passato, facoltà utile quando si tratta di “entrare nel
corpo” delle vittime per scoprire
informazioni sui colpevoli.
Ulteriori
informazioni sull'assassino ci vengono date dalla storia, che ci permette di
entrare nel vivo delle vicende avvenute
nel 1945 tra i partigiani e il
Boia [I fatti narrati nel romanzo non
sono accaduti realmente, probabilmente l'autore si è ispirato all'eccidio di
Boschi di Ciano del 18 luglio 1944].
Un
elemento di stacco è la storia d'amore
travagliata tra Roberto e Alice,
bene inserita tra i capitoli del
romanzo.
Il
giallo è ben strutturato, mi è piaciuto il metodo
alternativo alle indagini
scientifiche che prende in considerazione analisi storiche e “poteri
paranormali”.
Ho
adorato il racconto dell'eccidio dei
partigiani, mi ha trovato estremamente commossa.
Mi
è piaciuta molto la descrizione dei
personaggi secondari, fatta di piccoli dettagli. È facile immaginare gli
eterogenei abitanti del piccolo borgo circondato dai castagni, vengono caratterizzati
attraverso il tono di voce, l'espressione facciale, lo sguardo.
Il
romanzo vuole portarci alla memoria le persone
che si sono immolate per difendere il nostro Paese, spesso commemorate
solamente attraverso brevi epitaffi, monumenti e nomi assegnati alle piazze.
Questo ricordo, superficiale e
indifferente, porta a commettere sempre gli stessi errori, a uccidere per vendicare la morte di coloro
che sono stati uccisi, in un circolo senza fine.
Leggendo
questo romanzo possiamo ricordare e
trasmettere il ricordo, per far sì che le morti del passato non siano
uguali a quelle del futuro.
Consiglio questo libro
a tutti, ogni italiano dovrebbe leggerlo. Per non dimenticare.
P.S.
Spero di rincontrare il commissario Serra in una prossima avventura.
Valutazione 5 stelle: ottimo. Un investimento!
Giuliano Pasini è nato 37 anni fa nel cuore dell’Appennino emiliano.
Sposato con Sara, vive in Veneto, ed è un professionista della
comunicazione d’impresa. Si interessa di musica, cinema, enogastronomia
ed è responsabile, nel sito I-libri.com, della sezione thriller. Venti
corpi nella neve è il suo
primo romanzo, tra i vincitori della prima edizione del più grande torneo letterario mai organizzato sul web.
primo romanzo, tra i vincitori della prima edizione del più grande torneo letterario mai organizzato sul web.
Nessun commento:
Posta un commento
Fammi sapere cosa ne pensi. I commenti alimentano il blog!