mercoledì 1 agosto 2012

Recensione GLI AMBASCIATORI DEL MALE di Liliana Bodoc (Fazi)

Titolo: GLI AMBASCIATORI DEL MALE
Di: LILIANA BODOC
Edizione: FAZI (Collana LAIN)

Tipologia: ROMANZO

Genere: FANTASY, EPIC FANTASY
Anno: 2012
pp. 318

Cartaceo € 12,00
 
 
 
RECENSIONE
di Briseide
 
«E accadde così tante Epoche fa, che ora non ne rimane neppure l'eco del ricordo dell'eco del ricordo. Di questi fatti non si è potuta mantenere alcuna traccia. E se anche qualcuno riuscisse a insinuarsi negli anfratti rimasti sepolti sotto le nuove civiltà, non troverebbe nulla. Ciò che sto per raccontare accadde in un tempo lontanissimo, quando i continenti avevano un'altra forma e i fiumi seguivano un altro corso».

Primo capitolo della trilogia La saga dei confini, Gli ambasciatori del male non è il solito fantasy popolato da creature magiche. La magia è presente, è vero, ma è usata in modo diverso da come siamo abituati a leggere ultimamente.

L’autrice argentina ha saputo sapientemente miscelare il genere epic fantasy, tipicamente anglosassone, con le leggende precolombiane dei Mapuche e degli Inca.


La storia è ambientata in un continente immaginario ma dettagliatamente descritto, le Terre Fertili, abitato da diverse “genti” che hanno culture e tradizioni differenti e vivono in pace tra loro. Questa pace, come indicano segnali contraddittori che giungono dalla natura, sta per essere turbata dall’arrivo di una flotta dalla Terra di Antiqua. L’incognita su ciò che questo arrivo porterà, spinge le popolazioni delle Terre Fertili a unire le forze e a organizzare una riunione nella città di Beleram per decidere il da farsi.

La narrazione, dopo una suggestiva prima parte che descrive la popolazione degli Husihuilke e il loro territorio, si concentra su Dulkancellin e sulla sua famiglia che si prepara all’arrivo della stagione delle piogge. La ritualità quotidiana è sconvolta dall’arrivo dello stregone Kupuka il quale, con il messaggero scelto dal Consiglio, il simpatico e bizzarro Cucub, comunicherà al valoroso guerriero che dovrà rappresentare la sua gente alla riunione.

Seguirà quindi un viaggio pieno di insidie che costringerà Dulkancellin e Cucub a una convivenza forzata. Purtroppo, come predetto, gli invasori approdano e la battaglia è inevitabile: Dulkancellin sarà al comando dell’esercito del Cervo per difendere un continente libero e fiero.

Da quanto vi ho appena raccontato, avrete sicuramente dedotto che la trama di questo romanzo è senz’altro avvincente e presenta molte analogie (sia nello stile narrativo che nella trama) con il Signore degli Anelli, ma qualche difetto, purtroppo, è presente.

Innanzitutto manca una attenta caratterizzazione dei personaggi e a volte le innumerevoli descrizioni geografiche e paesaggistiche distolgono l’attenzione dal filone narrativo; per non parlare della descrizione delle varie battaglie, spesso molto confusionarie. A parte questo credo che Gli ambasciatori del male sia un libro da leggere, magari accoccolati sul divano nelle serate che richiedono un po’ di storia e magia...

Valutazione 3 stelle = consigliato agli amanti del genere

TRAMA

Questo romanzo è la storia di un viaggio, di una guerra e di un'invasione. Un continente, le Terre Fertili, abitato da popolazioni diverse tra loro, ma unite da uno stesso destino. Regna la pace in queste terre, ma segnali contraddittori giungono dalla natura: l'aria e l'acqua portano notizia di una flotta in arrivo dall'altro lato del mare, dalla Terra di Antiqua. Saranno antichi fratelli o inviati di Misaianes, il figlio della morte? È arrivato il momento per le Terre Fertili di unire le proprie forze e combattere per proteggere la loro terra in una battaglia dove uomini di pace si tramuteranno in guerrieri, e guerrieri in eroi. 

L'AUTRICE

Liliana Bodoc è nata in Argentina, a Santa Fe nel 1958. Si è laureata in Letteratura Moderna all'Università di Cuyo. Le sue opere di narrativa sono state apprezzate da autori del calibro di Ursula K. Le Guin e da numerosi esponenti della critica letteraria latinoamericana. Per La Saga dei Confini le è stato attribuito una menzione speciale dal Premio White Ravens ed è stata selezionata per l’Hans Christian Andersen Award.

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